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“DIFFERENT EDUCATION METHODS AND TECHNIQUES IN EARLY SCHOOL EDUCATION”

Progetto in collaborazione delle scuole dei seguenti Stati: Italia, Francia, Polonia, Lituania, Turchia.

Durata del progetto: due anni

Le scuole partecipanti hanno attivato azioni di ricerca analizzando e comparando diversi metodi educativi in condivisione tra alunni e famiglie in contesti dinamici ed efficaci.

I metodi da sperimentare sono:

-Waldorf-“Maria Vittoria”, Lanciano -Italia;

-Montessori-“Center Pre-primary school”, Aire-sur-la-Lys -Francia;

-Reggio Emilia-“Zespol Szkolno-Przedszkolny Nr 9”, Rzeszów -Polonia;

-Integrated Tecnology “Teb Atasehir Anaokulu”, Ataşehir -Turchia; 

-Differentiated instruction Šiaulių lopšelis-darželis “Bangelė”, Šiauliai -Lituania. 

Le buone pratiche didattiche attuate sono condivise dalle scuole coinvolte, per essere trasferite in nuovi approcci metodologici di alta qualità, nei diversi curriculi.

 

 

OBIETTIVI

1- Pianificare e condurre attività di carattere socio-emotivo che siano parte integrante, nel curricolo della Scuola dell’Infanzia, per lo sviluppo del bambino.

2- Apprendere le competenze necessarie per lo sviluppo sociale nella prima infanzia.

3- Individuare una nuova condivisa azione didattica, comparando e analizzando le diverse metodologie educative (Montessori, Waldorf, Differentiaded Instruction, Reggio Emilia, Integrated Tecnology).

4- Condurre una ricerca, tra genitori ed insegnanti, volta a trovare il percorso più idoneo al bambino, per la conoscenza dei principi fondamentali dell’etica: empatia, onestà, verità, giustizia, responsabilità, pazienza, condivisione, gratitudine, solidarietà, tolleranza, resilienza…

5- Creare, dopo tutti gli studi effettuati, un “libro dei risultati” che racchiuda la Multi-pre-school-metodology.

6- Insegnare al bambino “come pensare” e non “cosa pensare”, sviluppando l’innata curiosità e l’amore per l’apprendimento.

7- Aiutare il bambino ad acquisire la propria autonomia e le competenze di leadership.

8- Permettere al bambino di imparare tutto attraverso la cooperazione e, in particolare, metterlo in condizione di risolvere problemi e conflitti.

 

Negli ultimi dieci anni l’espressione educativa ha subito una radicale trasformazione, dettata dal paradosso sociale: “evoluzione tecnologica-regressione umana”.

La scienza sociale matematicamente più avanzata è divenuta la scienza socialmente e umanamente più arretrata.

Nel ventesimo secolo la conoscenza ha assunto il principio di dissolvere la complessità: separando e isolando le diverse scienze. Alle complessità viventi e umane ha applicato la logica meccanica ed artificiale, eliminando così l’umano dall’umano, cioè le passioni, le emozioni, i dolori, le gioie.

L’intelligenza parcellare, compartimentata, meccanicista, riduzionista spezza il complesso del mondo in frammenti disgiunti, fraziona i problemi e separa ciò che è legato.

E’ un’intelligenza miope che il più delle volte finisce per essere cieca.

Siamo oggi consapevoli che ricondurre la conoscenza di un complesso a quella di uno dei suoi elementi, giudicato come il solo significativo, in etica ha conseguenze peggiori che in fisica. La coniugazione delle incomprensioni, quella intellettuale e quella umana, quella individuale e quella collettiva, costituisce l’ostacolo maggiore al miglioramento delle relazioni fra individui, fra gruppi, fra popoli, fra nazioni.

Per comprendere l’importanza vitale della comprensione occorre riformare la mentalità, cosa che richiede – in modo reciproco- una riforma dell’educazione.

Il fine ultimo della nostra collettiva esperienza sarà quello di individuare una nuova condivisa azione didattica ed educativa affinché la specie umana si sviluppi in umanità, ossia in coscienza comune e in solidarietà planetaria del genere umano.

Si promuove il superamento della razionalizzazione chiusa per sviluppare una razionalità aperta, che conosce i limiti della logica, del determinismo, del meccanicismo sviluppando il pensiero critico (problem-solving), le capacità riflessive (responsabilità sociali-globali) e una consapevole autocritica (empatia, comunicazione, collaborazione).

Questo rappresenterà il vero successo degli alunni, futuri cittadini del mondo.